Spaventapasseri
L’episodio riprende le fila di Gerald Crane, insegnante di biologia che utilizza le ghiandole delle sue vittime per produrre un siero per vincere la paura. L’intento è quello di una evoluzione umana non nel gestire la paura ma nella possibilità di una sua eliminazione. Secondo Gerald Crane, dunque, la paura è ciò che rende l’essere umano imperfetto, incapace di agire, incapace di prendere delle scelte nella propria vita e di essere efficiente. Dietro questa teoria c’è tutta l’amarezza di Gerald per non essere riuscito a salvare sua moglie dall’incendio di casa. Una tragedia famigliare che non rimane dentro le quattro mura di casa, ma si espande, si diffonde, diventando una tossina urbana, una cura ad una malattia che dice la nostra cifra umana: la paura. Un discorso, in realtà, non molto distante dalle ipotesi tecnologie e scientifiche dell’Occidente, per cui la paura, la sofferenza, la morte diventano malattie da debellare e non parti del nostro essere umano, della nostra stessa umanità. Il passaggio che Gerald Crane fra paura, malattia e guarigione ci fa comprendere, tuttavia, che la paura è qualcosa di domestico, che ha a che vedere con il nostro abitare non solo in una casa fisica ma anche simbolica. La paura e l’affrontare la paura sono i modi attraverso cui addomestichiamo il mondo, attraverso cui fin da piccoli facciamo esperienza del mondo, di ciò che è possibile, di ciò che è limitante, di ciò che è doloroso come anche di ciò che ci espone al rischio. La paura è un fattore domestico attraverso cui impariamo ad abitare il mondo. L’impossibilità di addomesticare la paura, il non essere riuscito a fare i conti con una paura che paralizza e che espone al rischio anche i nostri cari è un tentativo postumano di diventare qualcos’altro. Tentativo che diviene tentazione di poter, attraverso la tecnica, svestire i panni dell’umano fino ad essere altro e quell’altro è esattamente ciò che non volevi, ciò che non desideravi. L’esperimento di Gerald Crane sulla paura produce un’ondata di paura profonda dentro suo figlio Jonathan, il futuro Spaventapasseri. Debellare la paura trasforma Jonathan nella sua stessa paura, in quell’altro che annienta tutto il resto, che sottomette e schiavizza la nostra umanità attraverso una dipendenza dai propri incubi. E se questo vale per Jonathan, varrà per tutti gli abitanti di Gotham, la cui cittadinanza sembra manifestarsi nel loro peggior incubo. Incubo da cui neanche Bruce Wayne sembra essere escluso in quanto anch’egli si trasformerà nella sua peggiore paura, il Pipistrello.