Pane e corpo
Caro Amico, nella vita storica di Gesù c’è un momento tutto particolare dove Gesù dice: questo è il mio Corpo, prendete e mangiatene. È il momento saliente dell’Ultima Cena, dove il questo, come sappiamo è il pane. Nel momento in cui Gesù è consapevole di star per donare tutto se stesso sulla croce, ecco che prende un pezzo di pane e, in un contesto rituale, dice che questo è il suo Corpo. In altre parole, sta trasferendo il suo essere più proprio in un altro oggetto che è il pane, cosa che nessuno al mondo hai mai sognato di fare. Neanche nella ritualità più ingegnosa, come neanche nella riflessione più ardita qualcosa ha mai pensato che un oggetto potesse divenire egli stesso, che un pezzo di pane potesse diventare il proprio corpo. il contrario lo riusciamo a immaginare molto bene ovvero che un pezzo di pane potesse essere assimilato dal proprio corpo, ma mai il contrario, mai una metabolizzazione del genere, ovvero che il corpo diventasse pane. Eppure, ecco che Gesù l’ha pensato, l’ha reso possibile, in particolar modo in un contesto celebrativo quale era quello della Pasqua ebraica. Ma non semplicemente in un contesto celebrativo ma, soprattutto, esistenziale, in quanto ciò che faceva era un’anticipazione rituale di ciò che sarebbe successo, di quello che avrebbe scelto di fare ovvero consegnare se stesso. Ma nei momenti della Passione, troviamo esattamente il contrario di ciò che Gesù ha detto. Non il contrario in quanto opposizione, ma il contrario in quanto completamento, verifica di ciò che ha detto. Infatti, nella sua Passione, Morte e Resurrezione egli ha spezzato il proprio corpo affinché potesse diventare pane per tutti. Pane nel senso di salvezza, in quanto è attraverso il suo abbandono al Padre e il dono dello Spirito sulla croce che noi possiamo giungere alla salvezza. Dunque, più che un’opposizione troviamo una circolarità. Da una parte Gesù che spezza il pane dicendo che quello è il suo corpo, dall’altra uno spezzare il proprio corpo affinché diventi pane di salvezza per tutti. Fuori da questo circolo fondamentale fra pane e corpo, non capiremmo non solo il senso della croce, ma di tutta la vita di Gesù. Infatti, non solo la lettura teologica successiva ha intravisto questo circolo ermeneutico fra pane e corpo, ma già nella storia dei Vangeli, negli avvenimenti che ci raccontano, possiamo trovare questo circolo. Non diciamo che gli avvenimenti raccontati non siano già interpretati alla luce della resurrezione, ma che questa donazione ermeneutica del corpo-pane, è un basso continuo in tutta la storia di Gesù, seppur nelle diverse interpretazioni. Ciò che accomuna la guarigione di un cieco, la narrazione delle Beatitudini, la rivivificazione di Lazzaro, le narrazioni delle parabole è sempre questo circolo ermeneutico dove Gesù come corpo si fa pane affinché il corpo spezzato possa diventare pane per tutti.