Makovec.it è uno spartiacque del pensiero. Makovec, in russo, è molte cose. Makovec è una collina su cui il monaco Sergio di Radonez, fondò la sua comunità monastica divenuto un punto di riferimento per tutta la Russia. Makovec è una rivista di avanguardia che contava fra i suoi fondatori anche Pavel Florenskij. Rivista nata nei primi anni del Novecento in Russia, in momenti di forte fermento culturale, dove davvero la rivoluzione non era solo politica ma occupava tutti i campi del sapere, dall’arte alla scienza. Makovec è anche uno scritto di Pavel Florenskij che avrebbe voluto utilizzare come introduzione per una sua opera rimasta incompiuta dal titolo, appunto: Agli spartiacque del pensiero. Lineamenti di metafisica concreta.
Makovec, però, vuole essere anche altro: uno spazio di pensiero incentrato maggiormente sulla città, filosofia urbana. Nel corso degli anni diventa sempre più difficile abitare soprattutto negli ambienti urbani. L’intento progettuale di Makovec, dunque, è quello di riflettere sulla città attraverso i vari linguaggi: dall’arte alla metafisica, dall’urbanistica alla filmografia, dalla musica ai libri. Insomma, un contenitore di pensiero che possa aiutare chi naviga ad abitare la realtà in un modo altro, un modo rivoluzionario. Per questo motivo, oltre alle riflessioni per questo sito, ci saranno anche miei scritti per altre testate e progetti a cui sono contento di partecipare.
Il logo scelto è la famosa Caffettiera Cupola, icona di design, progettata dall’architetto Aldo Rossi ed ispirata alla cupola del Duomo di Novara. Simbolo di quotidianità ma, al tempo stesso, di costruzione che fa da punto di riferimento per l’intera città e che si apre sul blu del cielo futuro. Un campanile come segno di risonanza urbana, come ritmica del tempo nelle città, anche come forma di annuncio del Vangelo nella contemporaneità delle città. Il caffè, poi, è tipico compagno di viaggio per filosofi, studiosi, studenti e lavoratori. Un caffè per accompagnare questo nostro tempo, riflessioni di risonanza filosofica, per costruire insieme la città di domani.
Nel 2023, alle risonanze che prendono spunto da La Cupola di Aldo Rossi, vogliamo aggiungere anche un’ulteriore spazio-immagine: La Conica. L’immagine de La Cupola è legata ad una riflessione sulla città che attraversi i vari linguaggi e le varie forme espressive, come anche le teorie e le idee di città storicamente affrontate e in dialogo con la contemporaneità. La Conica, invece, vuole essere una sottosezione di questo progetto agli spartiacque del pensiero che attraversa la città. Vuole raccogliere delle riflessioni i-coniche sulla città: impressioni, dialoghi, relazioni di vita vissuta. Una specie di diario di flanerie di città che ho attraversato e che sono divenuti luoghi di incontri. La scrittura di questo diario è volutamente Laconica, ovvero ristretta, spartana, fatta di tratti, cifre ed impressioni che, per utilizzare un’espressione di Florenskij, possano far intravedere una pneumatosfera, un ambiente esistenziale e urbano, sintetizzato nell’attività dello spirito, dell’interiorità.