Locale e dialettale
Un elemento che ci dona la relazione fra natura e cultura, fra territorio e persone è, sicuramente, il dialetto. Subordinato a lingua di serie B o a non lingua, la funzione del dialetto è quella di saldare le persone al proprio territorio. Accenti, flessioni, modi di dire, suoni e onomatopee del dialetto, nel corso degli anni, sono stati interpretati come sintomo di volgarità, come lingua appartenente al volgo, non istruito, ignorante e dominato. Il dialetto, insomma, è sinonimo di maleducazione, in una paradigma scolarizzante che, insieme al dialetto, ha messo da parte anche l’emotività legata alla lingua. Infatti, all’opposto del dialetto non c’è l’italiano forbito e scandito, ma la dizione, ovvero una sorta di ripulitura della lingua dagli accenti, dalle flessioni, dai suoni che raccontano di un territorio. Il falso mito di contrapposizione fra dialetto e italiano appartiene ad un momento storico in cui si cercava una lingua comune per unificare l’Italia, come anche altri Stati. Oggi, la lingua dialettale non esprime una carenza di istruzione, anzi, una emersione della cultura territoriale. Dal dialetto più simile all’italiano a quello che sembra essere un’altra lingua, il vernacolo esprime la stratigrafia storica di un luogo. Tutto ciò che appartiene al dialetto è simbolo di un luogo, delle sue tradizioni, come anche delle popolazioni che lo hanno abitato, dominato o sono, semplicemente, transitate. Questo legame forte fra territorio e lingua acquista ancora più significato in termini di sviluppo locale, sia per quanto riguarda le associazioni sia per i progetti di intervento sul territorio. Nelle varie città ci sono associazioni o progetti che utilizzano nomi presi dal dialetto. Da una parte utilizzati come acronimo, dall’altra come inversione di un insulto, dall’altra ancora come forme sintetiche, l’utilizzo del dialetto per esprimere la relazione fra persone e luoghi è ancora molto presente. Una relazione che ha a che vedere con le origini, le quali non corrispondono all’inizio storico e cronologico della nostra nascita, ma ad un punto focale, ad un nodo, che unisce tutte le culture e tutti i popoli. Il dialetto, sostanzialmente, è un ritorno alle origini nel mondo contemporaneo. In un mondo fatto di accelerazioni temporali, per cui occorre dire tutto con una sola parola o in pochissimi secondi, il dialetto si presta a rendere l’idea locale o a sintetizzare progetti sul territorio, fornendo grande impatto emotivo e intellettivo a coloro che ascoltano. E, speriamo, si sentano più partecipi del proprio territorio, locale e dialettale.