Gerusalemme, città-orizzonte
All’orizzonte c’è Gerusalemme. Un rabbino diceva che ci sono dieci porzioni di ipocrisia nel mondo, nove si trovano a Gerusalemme. Città della pace, continuamente in guerra. Città delle religioni, con fenomeni di estremo fanatismo. Città dalle antiche cupole e dai nuovi grattacieli. Una città piena di contraddizioni e che produce contraddizioni, ancora oggi. Eppure Gerusalemme non è solo all’orizzonte, ma Gerusalemme è l’orizzonte. La città apocalittica, la città ultima, al cui centro ci sarà non il Tempio, ma la Piazza d’Oro, in cui tutti possono dialogare. La città all’orizzonte della storia, colma di tutte quelle contraddizioni che ci caratterizzano, quelle contraddizioni che siamo. Ciascuna persona che si trova a Gerusalemme può trovare ciò che non piace, ciò che stride con la sua indole, ciò che non riesce a spiegare o a comprendere. Inquieta, instabile, ingiustificabile per certi tratti, eppure ancora la sfida di ogni umana convivenza, di ogni popolo. Gerusalemme, città all’orizzonte, città orizzonte della storia, città orizzonte di ogni città che accoglie la sfida del vivere insieme. Città di Pace, ancora possibile abitare.