Bentornato Jim Gordon
Dopo aver risolto il caso di Jack Gruber, Jim Gordon viene riabilitato all’interno del corpo di polizia di Gotham. La situazione, tuttavia, sembra non rimanere tranquilla per molto tempo. Quando il testimone chiave di un omicidio viene ucciso alla stazione di polizia, Gordon sospetta che sia opera di un agente e chiede aiuto a un suo vecchio amico. All’interno della centrale di polizia, infatti, viene assassinata una persona che si rivela essere il testimone chiave di un omicidio per droga. Il testimone ha assistito all’omicidio di uno spacciatore di droga, ucciso con un punteruolo da ghiaccio e poi impiccato. Prima di poter testimoniare, l’inserviente viene ucciso all’interno della stazione di Polizia, nella sala degli interrogatori. Di qui i sospetti nei confronti di un agente di polizia e, per condurre le indagini, Gordon è costretto a ricorrere alla criminalità stessa. Qui il tema della legalità a Gotham rivela tutto il suo tratto paradossale. Il paradosso per cui Gordon chiede a Pinguino di dargli una mano per risolvere il caso e catturare un agente della sezione narcotici. Una sezione che, per svolgere le sue indagini, ricorre spesso ad agenti sotto copertura. Un terreno ibrido, una zona d’ombra fra polizia e criminalità in cui è difficile poter cogliere il bene e il male, lo strumento e il fine, la legalità e l’illegalità. Una zona in cui la polizia, la criminalità, i cittadini stessi di Gotham si muovono e creano la città stessa. Non una città di luci e di ombre, ma una città grigia, in cui la luce e l’ombra si scambiano volentieri di posto e in cui risulta difficile comprendere e discernere il giusto dallo sbagliato. Si tratta di zone d’ombra all’interno della città e delle prassi quotidiane del vivere urbano in cui emerge un ulteriore fitta rete di poteri forti, di interessi e di compromessi. La stessa narcotici e i suoi agenti e commissari sembrano essere tutti corrotti e tutti partecipi di un giro di estorsioni e minacce. Polizia e criminalità si ritrovano, così, da parti opposte ma accomunate dallo stesso metodo e, a volte, dagli stessi fini. La lotta manichea fra bene e male lascia il posto ad un bene che opera nel male e ad un male che riesce a compiere anche il bene, in una rete indistricabile di azioni e reazioni, compromessi e illeciti all’interno della città. Un luogo esasperante in cui chiedere solo legge e ordine, eroi puri in mezzo a cittadini dannati.
Questo articolo è lo specchio di quanto viene a galla oggi, sotto i riflettori e la lente di ingrandimento della comunicazione, sulla situazione Pugliese (che per certi versi è italiana in generale). Il limite tra bene e male stravolto da metodi e interessi “comuni”