Genius Loci, Sanctus Loci, Ingenius Loci
Il Genius Loci, secondo la mitologia romana,è un’entità vivente legata ad un luogo particolare. La ninfa di un fiume, lo spirito di un albero, un fauno a guardia di un campo, un dio a guardia di una porta, sono tutti esempi di Genius Loci, ovvero di spiriti che gli uomini e le donne del tempo antico riferivano ad un luogo in particolare e che, attraverso le narrazioni, davano anche forma al luogo in cui venivano situati. Oltre ai già citati esempi, potremmo riprendere anche le varie mitologie legate alla formazione di elementi naturali che, da un certo tempo in poi, hanno iniziato ad esistere. Tanto per citare due esempi, riportiamo alla storia di Dafne, una donna bellissima trasformata in alloro per sfuggire ad Apollo o Aracne, una donna molto brava nel tessere che, perdendo una competizione con Atena, viene trasformata in ragno. Una serie di mitologie che intrecciano natura e cultura, che danno forma alla natura attraverso la cultura di un luogo. Se vogliamo ampliare maggiormente l’orizzonte, possiamo annoverare nel Genius Loci anche tutte le storie che riguardano le altre mitologie e, quindi le altre culture. Dai folletti a guardia di un ponte, alle fate protettrici delle fonti, fino a giungere a tutto il complesso di storie popolari che intrecciano paganesimo e cristianesimo e che sono, ancora oggi, estremamente vive e vivaci all’interno dei territori. Ma la peculiarità di intrecciare la storia di un luogo con uno spirito vitale, con un genio, non riguarda solo elementi naturali o singoli luoghi ma intere città. Città poste sotto la protezione di un dio, di un eroe, di un simbolo vivente che funzioni da collante per la collettività. Una pratica che, ancora oggi, è in uso nelle nostre città e che ha intrecciato, nel cristianesimo, un tipo particolare di protezione: i santi. A prima vista può sembrare un passaggio scontato, un collegamento all’insegna della continuità, per cui il passaggio da un eroe della mitologia greca ad un santo patrono sembra semplicemente un cambio religioso. Se, ci consta ammetterlo, alcune volte sembra così, per cui se la città fosse sotto la protezione di Zeus o sotto la protezione di un qualsiasi santo, sostanzialmente, non cambierebbe molto, ciò che ci interessa guardare è cambio di paradigma. Un cambio che potremmo definire come passaggio da un Genius Loci ad un Sanctus Loci. Il cambio di paradigma non è a livello prettamente religioso, quanto di vissuto. Infatti, la differenza fra i santi e un qualsiasi spirito della natura è che i santi sono uomini e donne con un loro vissuto. L’unica differenza, scandalosamente sostanziale, è proprio qui. I santi non sono solo a protezione di un luogo, non solo ne raccontano la storia e la intrecciano con un luogo, ma diventano anche interpretazioni del vissuto contemporaneo di una città, possibilità politiche in quanto viventi nella polis, in quanto esempi che la polis si dà per vivere insieme. E tutti i processi di secolarizzazione hanno inteso riprendere non un ritorno al Genius Loci, quanto questa dimensione di esempio vivente di alcuni personaggi illustri della storia locale, una sorta di Ingenius Loci. Così, in questi passaggi, la città continua a vivere di esempi, di narrazioni e di luoghi che offrono alla città stessa la possibilità di reinterpretarsi, anche e soprattutto nei momenti più difficili.