Residence come gated comunities
Un fenomeno ricorrente all’interno delle città contemporanee è quello delle gated comunites, dette anche città cancello. Sono città create di sana pianta solo per professionisti, per ricchi, escludendo la maggior parte delle fasce sociali della popolazione, a causa del costo elevato delle abitazioni. Le gated comunites appartengono, più che altro, alle grandi metropoli, ma nelle piccole e medie città esistono forme di gated comunites anche se non completamente tagliate fuori dal tessuto urbano tradizionale. Questo tipo di gated comunites sono meglio conosciuti come residence. Solitamente si presentano con grandi palazzi all’interno di un complesso circondato da mura. All’interno del complesso troviamo aree verdi, parcheggi, diversi portoni con diverse scale e, quindi, diversi appartamenti. Si tratta, dunque, di palazzi chiusi all’interno di una cinta muraria, i quali nascono tutti insieme, come complesso urbano e, quindi, con una loro peculiare armonia. I residence possono rientrare nelle gated comunites in quanto si presentano come veri e propri complessi residenziali cinti da mura e cancelli. Non tutti possono entrare all’interno del residence, se non per diretto invito dei residenti. Questo permette di controllare meglio la sicurezza dei residenti ma, al tempo stesso, non permette nessuna connessione fra gli edifici presenti all’interno delle mura con tutta la complessità dell’organizzazione urbana. In altre parole, i residence, pur rimanendo nella città sono pezzi di città chiuse in se stesse, in cui il residente esce per il suo lavoro e ritorna per dormire o mangiare. Ma è il residente che torna a casa, non il cittadino che partecipa alla vita sociale, politica e quotidiana della sua città. I residence non permettendo questo scambio fra il fuori e dentro, non consente neanche alla città di entrare al di dentro, se non per conoscenza personale o per residenza. Questo rende i cittadini non abitanti della propria città ma, appunto, residenti. Dove la differenza non è tanto nei diritti di accesso ai beni della città quanto nella partecipazione alla vita cittadina, dal sentire il traffico sotto casa al sapere chi abiti oltre il muro del proprio complesso. Nei residence la vita è tranquilla, per questo non è una vita urbana.