Prostrazione: persona e chiesa

Prostrazione: persona e chiesa

6 Aprile 2025 2 di Makovec

L’intuizione geniale di una persona è quella di chiedere l’elemosina all’ingresso di una chiesa. In questi giorni, nelle mie peregrinazioni, mi sono imbattuto in un uomo inginocchiato per strada, dinanzi ad una chiesa, nel pieno centro di una città. Implorava, quasi, di poter ricevere qualche spicciolo. Mi ha colpito perché non si è collocato solo in una zona ad elevato passaggio pedonale ma soprattutto dinanzi ad una chiesa, ad un luogo ben preciso. Se si fosse messo dinanzi ad uno dei tanti negozi presenti sulla strada, molti clienti lo avrebbero evitato, altri gli avrebbero dato qualcosa, la sicurezza del negozio lo avrebbe allontanato per non disturbare, per farlo tornare invisibile. Invece, collocarsi dinanzi ad una chiesa non è solo una furbata per arraffare qualcosa di più ma una vera e propria tattica che interroga le persone ripartendo dai luoghi e dai contesti in cui si trovano. Non è frutto di malvagità, ma è una vera e propria tattica per come la definisce Michel de Certeau ovvero un’azione che cerca di destreggiarsi in terreni che non le appartengono, in strategie dettate da altri. Per tornare alla nostra esperienza, se qualcuno ha deciso di costruire una chiesa nel centro e in una zona di passaggio e passeggio, allora la tattica è proprio quella di mettersi dinanzi a quella zona, in una postura particolare, in un modo che lasci interrogare e si renda maggiormente visibile. Infatti, esperienza che appartiene al quotidiano, uscire da una chiesa dopo un rito, spinge, per non dire obbliga, a fare una buona azione come prolungamento della celebrazione. Ecco perché il luogo e il tempo, la chiesa e il rito, esprimono e spingono l’intenzionalità di una azione come può essere dare degli spiccioli ad una persona che ne ha bisogno. Inoltre, se quella persona che chiede ricalca il gesto della prostrazione che appartiene al rito celebrato in chiesa, allora l’intenzionalità è maggiormente sollecitata. Quell’individuo non diviene più uno dei tanti che chiede l’elemosina, ma è colui che si rende visibile attraverso un gesto che prosegue dal rito, che attinge dal rito e lo proietta all’esterno della chiesa, intessendo con essa un dialogo. Una tattica in mezzo a strategie decise da altri, che offre individualità a quella persona che le pratica.