Droga e impoverimento dei territori

Droga e impoverimento dei territori

23 Febbraio 2025 0 di Makovec

Fortunatamente, l’ingenuità di molti boss o figli e figlie della criminalità organizzata, permette arresti più immediati. È del 31 gennaio la notizia di Christian e Loreta Capriati arrestati a Bari con pistola, droga e soldi. Entrambi si presentavano come icone della mala, tra tatuaggi, fiumi di champagne, selfie, pacchetti di soldi e frasi ad effetto sui social. Eppure, ciò che ci interessa sottolineare in questo piccolo intervento, non è solo l’estetica del criminale a cui affideremo il prossimo articolo, quanto la potenza economica che hanno a disposizione, non solo i due ragazzi arrestati ma tutti i criminali. Da dove provengono tanti soldi in contanti? La risposta più banale è dai traffici di droga, prostituzione, riciclaggi, scommesse, usura e così via. Seppure la risposta possa sembrare così semplice, in realtà contiene in sé una dinamica ben più complessa che riguarda le città e i territori dove insiste e persiste la criminalità. Esempio su tutti: i proventi dal traffico di droga. Proventi che non provengono dal traffico che occorre per produrre la droga, ma dal traffico dello spaccio di droga, spaccio che indica una transizione economica fra una persona che vende droga e una che l’acquista. Trascurandone i prezzi esorbitanti, il problema del traffico di droga è proprio in questo punto, ovvero da dove provengono i soldi di chi compra la droga e di cui ne ha sempre più bisogno in quanto crea dipendenza? La domanda ci chiede di andare a scavare a fondo e di metterci in ascolto delle storie delle persone che vivono o hanno vissuto in stretta dipendenza dalla droga e dalle droghe in generale. Dipendenza che intacca anche il patrimonio economico personale e famigliare. Più c’è bisogno di droga, più c’è bisogno di denaro per acquistarla. E più c’è bisogno di denaro, più le possibilità di acquisto di altri beni diminuisce, fino ad invertire la tendenza, ovvero fino a quando non bisogna iniziare a vendere ciò che si ha per poter acquistare la sostanza. E quando ci si vende quello che si ha, si inizia ad intaccare il patrimonio di genitori, parenti e amici, fino a ridurre tutto all’osso, fino a rompere i legami famigliari, fino a perdere le amicizie, fino a non provare più neanche piacere nell’assunzione di droghe, per quanto il corpo si sia abituato. In tutto questo processo, sommariamente descritto, ecco che al traffico di droga corrisponde un traffico di denaro e di acquisti e vendite di appartamenti, traslochi, impossibilità a pagare affitti o bollette, impoverimento generale. La ricchezza dei boss, degli spacciatori, del traffico di droga, cresce a seconda dell’impoverimento delle famiglie, dei quartieri, dei territori. Ecco perché anche il traffico di droga non produce ricchezza per i territori, ma genera nuove forme di dominio e di potere economico, di oppressione e sfruttamento, di sopravvivenza e sudditanza. All’icona criminale del ricco spacciatore corrisponde una moltitudine di poveri cristi sommersi di debiti e problemi.